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domenica 30 novembre 2008

2) DAN FOGELBERG - Hard To Say

Un grande folk - country singer recentemente scomparso, un capolavoro eccezionale.

venerdì 28 novembre 2008

1) POCO - A Good Feeling To Know

Il primo dei post musicali dedicati a chi mi ha avvicinato alla musica che più mi piace.


Uomo obeso, attento al pirulicchio !!!



Uno studio dell'università di Firenze presentato ad un congresso della Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità, in corso in questi giorni a Roma, ha confermato, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che l'eccesso di grasso, con le già note conseguenze sul sistema cardiovascolare, può anche compromettere, negli uomini, una normale e regolare attività sessuale ed in particolare la funzione erettile!


Recepito, colleghi maschietti?

sabato 22 novembre 2008

Ci termovalorizziamo? <1>


Leggo in giro e sento anche parlare abbastanza, spesso a vanvera, della necessità di dotare la nostra città di un termovalorizzatore, in parole povere un inceneritore che riesce a produrre energia bruciando la frazione secca (e combustibile) dei rifiuti.
E il recente servizio di Report su Rai3 ha riaperto qualche discussione in città.
L'incenerimento dei rifiuti richiede innanzitutto, a monte, della frazione umida dei rifiuti dalla frazione secca.

Fatto sta è che la pratica dell'incenerimento dei rifiuti crea una marea di problemi.

Di smaltimento delle ceneri, sottoprodotto dell'incenerimento, pieni zeppi di metalli pesanti e comunque rifiuti speciali, per quantità pari ad un quarto del volume dei rifiuti bruciati.

Di produzione e liberazione in aria di gas e particelle molto pericolosi per la salute dell'uomo.

Di costi non trascurabili (eufemismo ....) per la costruzione, la gestione e manutenzione dell'impianto.

Vantaggi?

La produzione di energia, certo, ma energia prodotta in gran parte da quegli elementi (plastiche, carta e simili) che sarebbe molto meglio recuperare dalla raccolta differenziata.

Riduzione dei volumi dei rifiuti, si, ma i rifiuti compattati diventano speciali e quindi da segregare in maniera opportuna.

----- continua

(foto da http://www.noinceneritori.org - proprietà Luca)



mercoledì 19 novembre 2008

Codice etico?


"L'Università valuta l'integrità, l'onestà e la correttezza e si impegna a tutelare questi valori": leggo, dall'articolo di giovedì scorso del Corriere del Sud, che così parte il Codice Etico adottato dall'Università degli Studi di Foggia, destinato ad eliminare (o ad arginare, più realisticamente) soprattutto il fenomeno del nepotismo fino al 4° grado di parentela.


Confesso di non aver letto integralmente il testo di questo Codice Etico, ma un dubbio, comunque, mi sorge spontaneo: quali provvedimenti vanno adottati per eliminare il "nepotismo trasversale" nelle università, per il quale il figlio del professore dell'università di Turi (cito città non sedi universitarie, per ovvii motivi ....) si accasa con incarichi all'università di Canicattì, ed il nipote del professore di Ordona riesce a fare lo stesso a quella di Celle, e così via, creando una rete di favori "fuori sede" dove è più facile non dare nell'occhio e continuare a perpetuare consolidati privilegi?

Ed è il motivo, senza volerne sminuire i meriti, per cui i curriculum universitari figli e nipoti di prof e rettori spessissimo presentano già a 26 anni credenziali di tutto rispetto.
E' una questione di opportunità, che a qualcuno mancano e ad altri no. Ma così va la vita, mi direte ...

lunedì 10 novembre 2008

Obama? Speriamo ...



In questi giorni mi meraviglio ogniqualvolta si parla del neo eletto Presidente americano quasi come un "nuovo messia", capace di una svolta epocale per l'intero pianeta, di una rinascita immediata dell'economia statunitense ed anche mondiale, di riforme storiche e così via.

Ed anche del fatto che certe scelte (un Presidente dalla pelle nera) possano essere partorite solo negli USA, la "culla della democrazia".

Personalmente penso che andrebbe un pò tutto ridimensionato.

Innanzitutto gli USA, il paese che ha scelto un presidente "nero", non hanno mai avuto una donna alla presidenza, esperienza di altri paesi occidentali, come l'Inghilterra e la Germania: tradotto, in Europa non siamo così indietro in quanto a cultura democratica e ad elementi di novità e di cambiamento sulla scena politica.

A riguardo del sig. Obama, è stato eletto al termine di una campagna elettorale dai costi ed impegni faraonici, si parla ufficialmente di 640 milioni di dollari.

Questa montagna di soldi arriva da banche ed affini, assicurazioni, megaditte farmaceutiche, società che fabbricano armamenti, spesso sotto mentite spoglie per evitare ricadute negative sulla figura pubblica del candidato presidente, in quanto attori di speculazioni selvaggie e di condotte discutibili sotto la bandiera tutta stars & stripes del "business is business".

E non si contano regalini elargiti dai colossi dell'editoria e dei canali televisivi americani per passaggi pubblicitari.

E crediamo che, chi alimenta le campagne elettorali dei candidati presidenti, lo faccia solo per simpatia o per spirito di appartenenza politica?

Pensiamo seriamente che questi colossi dell'impresa, delle comunicazioni e della finanza vengano "dimenticati" dal neo Presidente, proprio in questo periodo di recessione?  

Pensiamo che Obama cambierà così tanto la politica estera del suo paese, riformerà la sanità ed il welfare in modo così radicale, da scompaginare aspettative e programmi di questi "treni" dell'economia americana e mondiale?

Sia ben chiaro, so bene che questo non succede solo negli USA, ma lì questi fenomeni sono molto amplificati ed hanno ripercussioni, sulla politica e sulla finanza mondiale, molto più ampie che negli altri paesi.  Speriamo bene ...

mercoledì 5 novembre 2008

Da Osama ad Obama

 Bush sta per lasciare la guida del paese guida delle democrazie occidentali.  
 Presidenza caratterizzata all'inizio dal rifiuto all'adesione al protocollo di Kyoto, e soprattutto dal fantasma Osama Bin Laden e dagli attacchi terroristici alle torri gemelle, seguiti dalle "spedizioni punitive" ai talebani in Afghanistan e all'Iraq di Saddam, con conseguente tentativo di esportazione di democrazia in pillole, a mascherare ben altre menzogne e a legittimare ben altri interessi economici.
 Con il risultato di migliaia di militari caduti, di civili inermi vittime di attentati suicidi o di "fuoco amico".
 La riconferma poi, quattro anni fa, tra ricorsi e riconteggi dei voti all'ultimo seggio.
 Ed il dramma di New Orleans per il passaggio dell'uragano Katrina, e le inutili attese per una ricostruzione mai iniziata.
 Gli ultimi mesi, infine, oscurati da una crisi economica che il suo staff non è riuscito minimamente nè a prevedere nè tantomeno a limitare, tra crack finanziari e recessione galoppante.
 Ed ora, a fine mandato, oscurato totalmente dall'eloquio e dal carisma del futuro presidente degli USA, Barack Obama, eletto con largo margine sul rivale McCain.
 Fatti da parte, mister Bush, non penso proprio che qualcuno in futuro sentirà la tua mancanza.  Tutt'altro.

sabato 1 novembre 2008

A quando una società a dimensione di bambino?


 A volte mi chiedo se la nostra società, e la nostra città in particolare, sia sufficientemente attenta alle esigenze dei piccoli.  Non trascurando affatto le responsabilità di noi genitori.
 La strada, lo sappiano tutti, non può più essere, come lo è stato per generazioni, il luogo di gioco ed intrattenimento dei ragazzi, vuoi per le troppe auto in circolazione, vuoi per i tanti rischi a cui, ai nostri giorni, sono esposti i più deboli ed ingenui ...
 Le strutture pubbliche per il divertimento dei piccoli sono obiettivamente poche: qualche parco giochi qua e là in città, quasi nessuno a norma (tappeti in feltro inesistenti, servizi igienici non igienici) e quasi tutti, ahimè, costantemente oggetto di atti vandalici.  
 Le piste ciclabili in città sono un rebus sul quale non voglio neanche infierire, tanto si commentano da sole: le giudico semplicemente impraticabili per i bambini, anche se accompagnati da adulti.
 Anche nelle domeniche ecologiche non è possibile lasciare i piccoli scorazzare tranquilli nelle vie del centro, considerato, anche in quei giorni, il viavai di mezzi pubblici e di servizio, nonchè di cavalli ...
 Davanti alle scuole elementari, agli orari di ingresso ed uscita, regna una confusione ed una inciviltà quotidiane fatte di auto parcheggiate sui marciapiedi, di rischio di investimenti per la fretta di andare al lavoro, o a casa a cucinare ... tanto da considerare quelle zone, personalmente, le più pericolose in assoluto per i bambini.
 Restano le strutture private, e queste non mancano: calcetto, nuoto, danza, campi scuola estivi.  Quasi sempre non scelti dai piccoli, ma dai genitori, vuoi per esigenze di "parcheggio" (consentitemi questa cattiveria ...) vuoi per egoistiche aspettative di performance dei propri campioni in erba.
 Per il resto, videogames, baby sitter e televisione, con il risultato di un livello di socializzazione quasi azzerato. 
 Temo proprio che i nostri figli, tra qualche anno, avranno molto di che rimproverarci.