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mercoledì 18 febbraio 2009

Un urlo sommesso ed assordante


 Leggo su Foggiaweb una mail di una donna, G.R., che con pochissime parole denuncia una violenza domestica ad opera del marito. 
 E ne rimango profondamente turbato. Perchè ci si scopre inermi.  Perchè di fronte a questi drammi, consumati nel "nido" familiare, quale aiuto concretamente si può dare?
 Che soluzione, soprattutto, può esserci, ad una ferita che, come lei stessa afferma, non sarà mai sanata, anche quando la giustizia dovesse fare il suo corso?
 Non servirà a nulla, ma questa è la mia mail su quel forum.

Per G.R.
Credimi, G.R., sono sconvolto dalla tua mail.
Poche parole, quelle giuste per lanciare un messaggio crudo.
Un grido d'aiuto, e insieme la consapevolezza che non cambierà nulla, forse.

Uno stato d'animo che non potrò mai comprendere appieno.
Non ho ricette o soluzioni, fa' solo quello che il tuo cuore ferito ti dirà.
E so già che la mia solidarietà servirà a poco, ne ho coscienza.

Ma ti sono, comunque e sinceramente, vicino.

giovedì 12 febbraio 2009

Meno banale di quello che sembra

 
 Torno a parlare di Facebook, e non perchè sia di moda.   
 Incontro sempre più persone che, snobisticamente, dicono "Facebook? No, grazie" e neanche sanno di cosa si tratti. Ed io invece lo trovo stimolante. 
 Stimolante perchè, come in tutte le cose, vi trovi gli aspetti positivi e quelli negativi.
 Scovi persone con centinaia di amici, o presunti tali, altre che riescono a proporsi con un volto nuovo, con energie ed interessi impensabili a chi le conosce nel formale quotidiano.
 Provocazioni si alternano a riflessioni serie (o seriose), volgarità a proposte di eventi culturali, giochi paradossali a riscoperte di luoghi e paesi spopolati, ma sempre nel cuore di chi li vive dentro.
 Su Facebook, poi, comprendi quasi subito chi ti è amico davvero e chi è solo interessato ad ingrossare l'elenco degli amici mediatici solo per una forma di bulimia internettiana.
 E poi, ogni tanto, un tuffo al cuore !!! 
 Amici o amiche che le distanze e gli anni non potevano cancellare dai ricordi,  con i quali si sono condivisi momenti stampati a fuoco in qualche angolo di noi stessi, e dei quali riscopri di ricordare tutto, espressioni, la voce, i loro interessi, i luoghi.  E la nostalgia si mescola con quei sentimenti strani, dolci e astratti, insieme di consapevolezza che quel che è stato ormai è via, e di chissà, se nulla è cambiato o è tutto diverso.
 Chi sei ora? Cosa sei diventato? Sei ancora disposto a condividere con me emozioni, riflessioni, momenti?

domenica 8 febbraio 2009

Che ne direbbe Ippocrate?

 Mi sfugge un dettaglio a riguardo della soppressione del divieto di denuncia degli immigrati clandestini da parte dei medici, contenuto in un emendamento al ddl sicurezza in corso di approvazione.  
 Invece di cercare di contrastare in maniera efficace gli ingressi di clandestini nel nostro paese, costringeremo quelli già presenti su suolo italiano a non curarsi o a creare un sottobosco di sanità "alternativa" ed illegale? 
 Non sarà mica che il rimedio sia peggiore del male?
 Chissà cosa ne direbbe Ippocrate ...

sabato 7 febbraio 2009

Scelta etica o di senso "pratico"?


 Mi riferisco al caso della sfortunata Eluana, non certo per esprimere la mia opinione, che non servirebbe a nulla.
 E' solo per riflettere sulla enorme difficoltà di dover prendere, in alcuni casi, decisioni più grandi di noi, che riguardano persone care o terze, che non possono comunicare ciò che pensano, nel bene e nel male.
 Leggo in giro tanti articoli, tante opinioni con finalità politicamente strumentali, tanti interventi alla "parlano tutti, perchè non io", tanta sottoinformazione mediatica, tanto poco rispetto del dramma dei familiari più vicini, tanta banalizzazione ...
 Tanti gruppi aperti su Facebook, come se bastasse ingrossare le fila di un partito di pensiero o dell'altro per risolvere la tragica questione.
 Almeno in questi casi la politica, che ha una immane ma ineludibile responsabilità, deve decidere quali strade necessarie intraprendere: una strada etica o di senso "pratico"?
 Qualunque sia il contenuto e gli indirizzi delle leggi che dovranno regolamentare la materia, che il Signore e tutti i pazienti in simili condizioni ci perdonino tutti.