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sabato 27 febbraio 2010

Odio il telefono


Ci sono telefonate che non potrò mai dimenticare.
Uno squillo nella notte del 2008.
Un altro in una sera di qualche settimana fa.
Parole fotografate a flash accecante, indelebile.
Notizie che cambiano tante cose, che non avrei potuto solo immaginare un attimo prima, di diverso impatto immediato, di differente gravità, ma analogamente impossibili da metabolizzare.
Sono come lastre di cristallo sulle quali mi sono scontrato, improvvise e inaspettate, al cui confronto tutti i problemi personali, più o meno importanti, perdono di significato. E tutte le priorità che fino ad allora erano punti fermi, vengono stravolte, rimescolate, tradite.