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giovedì 26 agosto 2010

Europa, sei vecchia !!!

Leggo con attenzione (ma non con sorpresa) le dichiarazioni del ministro Tremonti di ieri: dall'Ansa

'Dobbiamo rinunciare ad una quantità di regole inutili: siamo in un mondo dove tutto e' vietato tranne quello che e' concesso dallo Stato'. Lo ha detto il ministro dell'Economia Tremonti, ieri al Berghem fest, sottolineando che 'robe come la 626 sono un lusso che non possiamo permetterci.
L'Ue e l'Italia si devono adeguare al mondo
'. 'Tremonti si riferiva alla giurisdizione europea e alla sua estensione eccessiva, la sicurezza del lavoro resta essenziale', ha poi precisato la sua portavoce.

Tradotto: se siamo in concorrenza economica con paesi non al nostro grado di civiltà e di tutela di diritti fondamentali, chiaramente valgono le loro regole e non le nostre.

Questa frase va infatti letta dopo quella pronunciata al Meeting di Comunione e Liberazione appena il giorno prima.
Dal quotidiano Libero: "Una certa quantità di diritti e regole è un lusso che non ci possiamo più permettere: il rischio è di avere i diritti perfetti ma la fabbrica poi va da un’altra parte". Giulio Tremonti lo dice al meeting di Cl a Rimini. L’Europa dovrà rinunciare ai suoi standard elevati di tutela dei lavoratori perché altrimenti le imprese continueranno a delocalizzare in altri continenti. "Una certa quantità di diritti - ha sottolineato il ministro intervenendo al meeting di Cl a Rimini - non ce la possiamo più permettere."

Non è il mondo che si può adeguare all’Europa, è l'Europa che si deve adeguare al mondo.

Al di là di ogni schieramento politico, sono affermazioni che fanno male a tutto il sistema.

Noi formatori siamo quotidianamente sul campo a parlare di integrazione sicurezza-produzione, di responsabilizzazione a tutti i livelli, di cultura della sicurezza, e poi tutto il lavoro di sensibilizzazione alla conoscenza ed alla consapevolezza viene demolito dalle farneticazioni di una leadership politica senza idee e senza proposte serie, che sente forte sul collo il fiato del ricatto dell'imprenditoria miope, cercando chiaramente di intervenire sull'anello debole del sistema produttivo, i lavoratori e le loro condizioni di lavoro.
Qui non si parla più di ricerca, di valorizzazione delle nostre eccellenze: si sta attuando un lavoro preparatorio sull'opinione pubblica al tentativo di azzeramento delle tutele dei lavoratori, i cui laboratori sono Pomigliano e Melfi.
Di certo non potranno rimangiarsi i decreti di recepimento delle direttive comunitarie, D.Lgs. 81 in primis (Tremonti è attardato alla 626), ma il messaggio è chiaro a tutti i lavoratori: accontentatevi di ciò che il futuro vi riserverà, qualunque esso sia.