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martedì 24 novembre 2009

Non ci sono più le mezze stagioni ... o forse si


Ci sono notizie che mi turbano, alcune per il loro contenuto oggettivo, altre per le riflessioni che impongono.
Quella della pubblicazione "hackeriana" del traffico di e-mail tra le migliori menti che si sono occupate, negli ultimi lustri, della analisi e dell'elaborazione dei dati relativi al riscaldamento globale, appartiene sicuramente alla seconda schiera.
L'autenticità delle mail, molte delle quali datate anni novanta, è stata confermata dagli stessi autori, che però tendono a minimizzare le "notizie" di manipolazioni ai dati finalizzate a comprovare la bontà dei modelli climatici catastrofisti.
Fa riflettere che i dati stessi di partenza degli studi e delle ricerche vengano manipolati ed adottati a proprio uso e consumo dalla comunità scientifica internazionale, e che quindi possiamo parlare di tutto e convincerci del contrario di tutto, senza avere mai la certezza di conoscere sempre la realtà delle cose.
E questa sensazione di smarrimento non è certo disillusione, sappiamo tutti ormai quanto i media vadano letti con serenità e spirito critico, e fin qui c'eravamo anche prima di questa notizia.
Ma qui si parla di clima, di ambiente, di pianeta terra, e non avrei mai pensato ad una regia che pilotasse i dati scientifici per comprovare le teorie e gli algoritmi dei ricercatori ed alimentare il pessimismo climatico. O quantomeno, avrei pensato all'esistenza di pressioni nell'altro senso, a screditare il catastrofismo sul riscaldamento globale.
Boh, cui prodest, a chi giova? E soprattutto, di chi e cosa, oramai, possiamo fidarci?

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