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lunedì 9 giugno 2008

Nucleare si o no ... NUCLE..ERA ?



Stiamo andando verso il ritorno del nucleare in Italia?

In linea di massima non sarei contrario, ma i dubbi sono tanti, e seri.
Ad onor del vero, non mi è mai andata giù la storia del referendum abrogativo, che ha eliminato un problema e ce ne ha creati mille altri. Le scorie radioattive non sono uno scherzo, smaltirle e stoccarle è una eredità che lasceremo per secoli alle future generazioni, le possibilità del rilascio di radiazioni dai reattori non è mai nullo, si sa.

Ma siamo sicuri che le centrali a carbone o ad oli combustibili non facciano danni all'ambiente paragonabili a quelle dei reattori nucleari, in modalità seppur diverse, con conseguenze di effetto serra e di inquinamento ambientale alle quali queste contribuiscono in maniera consistente e devastante?

Con il referendum del 1987 noi italiani ci siamo comportati come la serva sciocca, che nasconde la spazzatura sotto il tappeto, invece di raccoglierla e buttarla nella pattumiera: ci siamo resi dipendenti dagli altri paesi in quanto ad energia elettrica, paesi che la producono guardacaso proprio con centrali nucleari, ben 23 dico ventitre appena oltre i nostri confini, dalla Francia alla Slovenia, e non tutte proprio sicure, Krsko insegna, quindi un refolo di vento e voilà, eccoci in casa radioattività di altri sulla quale non abbiamo alcun controllo.

2 commenti:

Umberto Romaniello ha detto...

Premetto che non sono un esperto in materia ma, secondo me, al di là di ogni valutazione di carattere ambientalistico, occorrerebbe prima di tutto prendere in seria considerazione i costi per avviare una simile soluzione. Immagino che la realizzazione di un reattore nucleare porti via almeno una decina d'anni, se a questo poi aggiungiamo le scarse quantità di uranio estraibile rispetto a quelli che invece sono i consumi annui necessari a far fronte alle richieste primarie del nostro Paese, suppongo che il risultato del rapporto sia appena sufficiente a tirare la carretta per non più di una cinquantina d'anni. Chiaramente, questa è una mia opinione, maturata però leggiucchiando qua e là.
Condivido comunque con te che una scorreggia francese basterebbe a portarci una ventata radioattiva da queste parti (vedi ad esempio il panico di Trieste l'altro giorno). Senza contare, poi, il costo necessario allo stoccaggio delle scorie.
Insomma, credo che in un caso o nell'altro siamo ormai alla deriva: le bollette continueranno ad essere salate e, forse, con il nucleare faremmo soltanto la felicità di qualche Mr Burns di turno (ed in Italia mi viene già in mente un nome!).
Ciao, Umberto

Alessio ha detto...

il problema è che con le rinnovabili a questi livelli non si va da nessuna parte...

e per la centrale a fusione ci vorrà ancora parecchio tempo...