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mercoledì 5 novembre 2008

Da Osama ad Obama

 Bush sta per lasciare la guida del paese guida delle democrazie occidentali.  
 Presidenza caratterizzata all'inizio dal rifiuto all'adesione al protocollo di Kyoto, e soprattutto dal fantasma Osama Bin Laden e dagli attacchi terroristici alle torri gemelle, seguiti dalle "spedizioni punitive" ai talebani in Afghanistan e all'Iraq di Saddam, con conseguente tentativo di esportazione di democrazia in pillole, a mascherare ben altre menzogne e a legittimare ben altri interessi economici.
 Con il risultato di migliaia di militari caduti, di civili inermi vittime di attentati suicidi o di "fuoco amico".
 La riconferma poi, quattro anni fa, tra ricorsi e riconteggi dei voti all'ultimo seggio.
 Ed il dramma di New Orleans per il passaggio dell'uragano Katrina, e le inutili attese per una ricostruzione mai iniziata.
 Gli ultimi mesi, infine, oscurati da una crisi economica che il suo staff non è riuscito minimamente nè a prevedere nè tantomeno a limitare, tra crack finanziari e recessione galoppante.
 Ed ora, a fine mandato, oscurato totalmente dall'eloquio e dal carisma del futuro presidente degli USA, Barack Obama, eletto con largo margine sul rivale McCain.
 Fatti da parte, mister Bush, non penso proprio che qualcuno in futuro sentirà la tua mancanza.  Tutt'altro.

2 commenti:

Alessio ha detto...

uno dei presidenti meno graditi della storia degli Usa... eppure lo hanno votato...

Umberto Romaniello ha detto...

per dirla alla nico pillinini bush ha finalmente "sbarakkato"!!